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Se è valido l’accordo iniziale di aumentare il canone di locazione oltre l'aumento in base all'indice Istat.-
Se è valido l’accordo iniziale di aumentare il canone di locazione oltre l'aumento in base all'indice Istat.-




In tema di locazioni ad uso non abitativo, è da ritenere legittima la pattuizione - all'atto dell'accordo iniziale e non per effetto di nuove convenzioni stipulate nel corso del rapporto - di un canone variabile, ed anche crescente, di anno in anno, atteso che la libertà nella determinazione del canone delle locazioni commerciali, nei limiti di cui all'art. 32,L. n. 392 del 1978, non può essere limitata alla fissazione del canone relativo al primo anno di durata del rapporto, impedendo di pattuirne l'aumento per gli anni successivi ( nella specie, un incremento di ¬ 50,00 annui per i primi tre anni di rapporto e poi dal quarto anno un aumento operato in base all'indice Istat).-  In tal senso ha deciso il Tribunale civile di Salerno, sez. I, con sentenza del 2 ottobre 2009.-
Per la Corte di Cassazione, invece, in senso contrario, la pattuizione costituisce un mero espediente per eludere le norme della circa l'adeguamento del canone nel corso del rapporto: In tema di locazione di immobili adibiti ad uso diverso da abitazione, ogni pattuizione avente ad oggetto non già l'aggiornamento del corrispettivo ai sensi dell'art. 32 della legge n. 392 del 1978 ma veri e propri aumenti del canone deve ritenersi nulla ex art. 79, primo comma, della stessa legge, in quanto diretta ad attribuire al locatore un canone più elevato rispetto a quello previsto dalla norma, senza che il conduttore possa, neanche nel corso del rapporto, e non soltanto in sede di conclusione del contratto, rinunziare al proprio diritto di non corrispondere aumenti non dovuti. Il diritto del conduttore a non erogare somme eccedenti il canone legalmente dovuto (corrispondente a quello pattuito, maggiorato degli aumenti c.d. Istat, se previsti) sorge nel momento della conclusione del contratto, persiste durante l'intero corso del rapporto e può essere fatto valere, in virtù di espressa disposizione di kmnopr}›«Ã/ E < @ B 

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